leggevo tempo fa che i tassisti sono in italia la categoria più odiata dopo gli avvocati. prima ancora dei politici. sarebbe interessante sapere come sono le statistiche a new york da questo punto di vista. senz'altro il mio impatto non è stato dei più gradevoli. il tassista che mi ha portato da jfk a penn station è riuscito ad andare a due all'ora quando la strada era libera e correre e sorpassare negli ingorghi, litigare con un facchino dell'ups per motivi oscuri prendendolo a parolacce anche dopo minuti che ce l'eravamo lasciati alle spalle, tamponare un taxi fermo davanti alla stazione e prendersela con l'altro autista, non accendere proprio il tassametro e chiedermi quasi 10 dollari in più rispetto a quanto indicato sul foglietto delle tariffe. e dopo tutto questo voleva la mancia. io non gliel'ho data. lui non mi ha aiutato a scaricare i bagagli. io non l'ho salutato.
giovedì 25 ottobre 2007
the city that never sleeps
poi un tizio sconosciuto mi ha detto di mettermi la mano davanti alla bocca quando tossico. e un passante a cui non ostruivo minimamente il passaggio ha deviato il suo percorso per chiedermi di spostarmi.
che covo di esauriti.
oggi ritorno in città. vi farò sapere se ho fatto a botte con qualcuno.
così parlò featheryca alle ore 11:51 1 commenti
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